Storia del van più amato di sempre: il Bulli Volkswagen
01 Ottobre 2022
Eschini Club

Storia del van più amato di sempre: il Bulli Volkswagen

Bob Hieronimus

Furgone da lavoro, mini van per il trasporto di persone, casa mobile per le vacanze o per avventure on the road. Un’icona pop senza tempo, prodotta in oltre 9 milioni di esemplari, che da sempre conquista tutti con il suo look ‘affabile’, la sua meccanica indistruttibile e un carisma unico. Si, stiamo parlando di Bulli, il van più amato di sempre!

Qui ti raccontiamo la sua affascinante storia, ripercorrendo le tappe che hanno segnato la nascita di questo mito su ruote.

Anni ’40, nasce il T1: da strumento di lavoro a mito senza tempo

Tutto inizia con un’idea di Ben Pon, importatore della Volkswagen per i Paesi Bassi, che nell’aprile del 1947, durante una visita presso lo stabilimento di Wolfsburg, vede per la prima volta il Plattenwagen, un mezzo molto spartano ricavato dal Maggiolino, usato per il trasporto di carichi pesanti dagli operai Volkswagen all’interno del polo produttivo.

Nacque così l’idea di un mezzo che potesse coniugare la robustezza del Maggiolino e la versatilità di un furgone multifunzionale. Il progetto convinse i vertici Volkswagen e tra il 1947 e il 1949 si lavorò a quattro diversi prototipi, fino ad arrivare al primo esemplare di Transporter (denominato anche T1), ma conosciuto universalmente come “Bulli”, affettuoso soprannome nato dalla contrazione delle parole “bus” e “lieferwagen”, ovvero furgone. 

  • ×Produzione Bulli
  • ×Fabbrica Bulli
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Nella primavera del 1950 partì a Wolfsburg la produzione del Bulli nelle versioni Furgone, Combi e Minibus, e dal 1951, Camioncino con pianale. A queste si aggiunsero edizioni speciali al servizio delle forze dell’ordine e degli ospedali, in veste di ambulanza.

Il T1 presentava un motore posteriore da 25 CV, raggiungeva una velocità massima di 85 km/h, aveva il parabrezza anteriore diviso in due sezioni e il maxi logo Volkswagen sulla calandra. Le sue dimensioni coniugavano un’ottima capacità di carico e l’agilità necessaria per percorrere al meglio anche i tragitti cittadini.

Fin da subito il Bulli riscosse enorme successo, tanto che nel 1955 lo stabilimento Volkswagen di Wolfsburg non riusciva più a far fronte alla domanda. Si decise così di costruire, in tempi record, un nuovo polo produttivo interamente dedicato al T1. L’8 marzo 1956 prese il via la produzione in serie del Bulli, con ben 4.000 dipendenti all’opera nel nuovissimo stabilimento Veicoli Commerciali di Hannover-Stöcken.

In pochi anni il T1 divenne uno dei grandi simboli del miracolo economico quale mezzo di trasporto affidabile e infaticabile al servizio di milioni di lavoratori. Nel 1967 la sua produzione venne interrotta per lasciare spazio al T2. La carriera del T1 si concluse con circa 1 milione e 800mila esemplari venduti.

T1 Samba: un’icona al quadrato

Nel tempo varianti e allestimenti del T1 si moltiplicarono per far fronte a diverse esigenze e contesti d’uso. Tra tutti uno conquista un successo straordinario, irripetibile. Ognuno di noi lo conosce e lo riconoscerebbe tra mille: il T1 Samba con i suoi 23 finestrini, il tetto panoramico e la vernice bicolore incarna un mito ancora oggi amatissimo.

I favolosi anni '60: dal sogno di una casa su ruote a icona del movimento Hippy

Nel 1967 ha inizio la produzione della seconda generazione del Transporter. Le differenze? Il T2 ha una lunghezza maggiore, un parabrezza anteriore unico che evoca una baia e che gli vale il soprannome Bay, finestrini ampliati e abbassabili, porta scorrevole di serie, telaio migliorato e motore più potente da 36 CV.

T2 Westfalia: molto più di un camper

L’allestimento curato da Westfalia, già proposto sul T1 ma per pochissimi esemplari, conquista con il T2 un incredibile successo. La vocazione del Transporter quale veicolo per la famiglia e per il tempo libero trova in questo allestimento la sua massima espressione, offrendo l’opportunità di una piccola casa su ruote. Per la prima volta prodotta in serie e non frutto di adattamenti artigianali. Nasce così una vera e propria icona del turismo en plein air.  

Ma la vera consacrazione pop arriva nel momento in cui il Bulli viene adottato dal movimento Hippy. E in modo del tutto spontaneo diventa un simbolo potente di libertà, di una vita dedicata al viaggio, alla scoperta. Bulli di seconda e terza mano vengono acquistati e riverniciati con colori vivaci e decorati con illustrazioni pop diventando parte integrante di quel periodo storico e del potente immaginario ad esso collegato.

Maggiolino Hippie

Tra tutti gli esemplari iconici di quel periodo, come non ricordare il Bulli Light della band Four Season dipinto dall’artista Bob Hieronimus in occasione della loro partecipazione a Woodstock nel 1969?

Nel 1979 inizia la produzione del T3, completamente rivoluzionato nel design e nelle dotazioni tecnologiche. Le linee arrotondate lasciano il posto a forme squadrate, in accordo con i trend di quel periodo.

Seguiranno il T4 nel 1990, il T5 a partire dal 2003, il T6 nel 2015 e il T6.1 nel 2019. Una lunga storia di evoluzione stilistica e tecnologica, scandita da nuovi motori, nuovi sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida fino all’odierno infotainment. Una storia caratterizzata da alcune grandi costanti: la versatilità e un animo avventuroso e friendly che hanno reso ogni singola versione del Transporter il compagno di viaggio ideale nella vita professionale come in quella privata.

Volkswagen Multivan

Volkswagen Multivan T7

Nuovo nel design, nelle dotazioni tecnologiche, nei sistemi di sicurezza e nelle motorizzazioni con l'introduzione, tra le altre possibilità, della variante ibrida plug-in.

Gli interni modulabili, grazie alla vasta gamma di configurazioni dei posti a sedere e un tavolo multifunzionale trasformabile, offrono grande comfort di viaggio per tutti, in ogni occasione.

 Il T7 fa suoi tutti i punti di forza degli illustri predecessori e li interpreta in chiave contemporanea attraverso il meglio del design e della tecnologia per stupire e conquistare in uno sguardo.

ID.Buzz: il Bulli del futuro, 100% elettrico

Nel 2022 viene presentato ID.Buzz, un nuovo sorprendente Bulli che riprende tutto il fascino del design delle origini interpretandolo in chiave contemporanea, con uno sguardo al futuro. Viene proposto sul mercato in versione 100% elettrica, per scrivere una nuova entusiasmante pagina di questa storia.

ID.Buzz si preannuncia un erede dal fascino unico che porterà il Bulli in una nuova dimensione di contemporaneità ridefinendo i concetti stessi di guida, design, casa mobile e spazio per la creatività.

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  • ×Volkswagen ID. Buzz
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